Artrosi dell’anca, rimedi

Artrite reumatoide

L’osteoartrosi, o artrosi dell’anca, è un disturbo piuttosto comune che è in grado di interessare le articolazioni di questa zona del corpo, e che è determinato da una progressiva perdita di cartilagine, ovvero di quel rivestimento che è posizionato sopra le estremità delle ossa, e che ha la funzione principale di fornire alle stesse una superficie di scorrimento senza attriti.

È evidente che, nel momento in cui questa superficie cartilaginea viene consumata o distrutta, l’osso sottostante viene esposto, generando una serie di fastidi anche particolarmente ingenti e dolorosi al paziente che si ritrova vittima di questa condizione.

Di fatti, con il progredire della malattia, più la cartilagine si usura e più l’osso alla fine finirà con l’entrare in attrito con altre ossa all’interno dell’articolazione. Dunque, considerato altresì che la patologia è di per sé generalmente progressiva, il paziente finirà con l’avvertire dolore e rigidità all’articolazione.

Quali sono le cause dell’artrosi dell’anca

Ad oggi la causa dell’artrosi dell’anca non è ancora completamente chiara, sebbene ci siano diversi fattori di rischio che possono influire negativamente sul suo progredire più o meno rapido, come ad esempio avviene con l’obesità, la genetica, la sottoposizione a eventi traumatici o a lesioni, e così via.

Quali sono i sintomi dell’artrosi dell’anca

È piuttosto evidente che il sintomo principale dell’osteoartrosi sia il dolore avvertito all’articolazione dell’anca. Per questo motivo, ai primi sintomi dolorosi o di fastidio, è sempre opportuno condividere la propria condizione di salute con un medico specialista che sarà certamente in grado di decidere il da farsi.

Il nostro consiglio, formulato fin d’ora, è quello di non sottovalutare i primi sintomi. Si tenga infatti conto che con il progredire della malattia, si potrebbe finire con l’avvertire dolore anche quando si è a riposo, o durante la notte, con ciò che ne consegue sulla bontà del proprio riposo.

Insomma, se è vero che in alcuni individui l’osteoartrite progredisce lentamente, e che può essere gestita per anni con trattamenti poco invasivi, in altri soggetti invece l’osteoartrite progredisce molto più rapidamente, finendo con l’avere un grande impatto sulla qualità di vita e sulle proprie attività sociali e sportive, che finiranno con il non essere più svolte con la stessa serenità di prima.

Come si tratta l’artrosi dell’anca

Sono numerose le forme di trattamento dell’artrosi dell’anca, dipendenti principalmente dal livello di pregiudizio sofferto e dal modo cin cui la malattia dimostra o meno di progredire.

Il primo trattamento è legato ai farmaci. Gli antidolorifici sono generalmente la prima scelta della terapia per l’artrosi dell’anca. Si ricorre di norma a semplici antidolorifici come il paracetamolo, che sono disponibili senza ricorrere alla prescrizione medica e che possono essere efficaci nel ridurre il dolore. Altri farmaci che possono essere utilizzati per lo stesso scopo sono i farmaci anti-infiammatori non steroidei da banco come l’aspirina, l’ibuprofene, o il naprossene che contribuiscono a ridurre il dolore e il gonfiore nelle articolazioni.

Se questi primi trattamenti non sono in grado di fornire i risultati attesi, si può procedere con le infiltrazioni di corticosteroidi, generalmente in grado di fornire sollievo dal dolore e ridurre l’infiammazione.

In tal scenario, anche la viscosupplementazione, in qualità di trattamento infiltrativo intrarticolare a base di acido ialuronico, può aiutare le articolazioni agendo come una sorta di lubrificante. A causa della conformazione anatomica dell’articolazione dell’anca, le infiltrazioni dell’anca sono più complesse, e devono spesso essere effettuate sotto controllo ecografico, ampliscopico o TAC guidate.

In aggiunta a tutto ciò, vi sono inoltre alcune raccomandazioni che i medici sono solito condividere per poter arrivare alla definizione di un percorso di trattamento efficace.

Uno dei più importanti è certamente rappresentato dalla perdita di peso. Non sfugge come molte persone che soffrono di osteoartrite siano in sovrappeso, e come la perdita del peso in eccesso possa certamente contribuire a ridurre il sovraccarico sulle articolazioni.

Ancora, effettuare degli appositi esercizi fisici può aiutare ad aumentare il proprio range di movimento e di flessibilità, e può contribuire rinforzare i muscoli delle gambe. È insomma piuttosto evidente e risaputo che l’esercizio fisico possa essere efficace nel ridurre il dolore e nel migliorare la funzionalità dell’articolazione.

Attenzione, però! Nelle ipotesi di artrosi avanzata dell’anca, l’esercizio fisico potrebbe addirittura peggiorare le cose, andando a incrementare il dolore percepito e l’infiammazione. Meglio allora condividere con lo specialista un piano di allenamento coerente con la propria condizione di salute.

Trattamenti chirurgici per la coxartrosi

Se i trattamenti di cui sopra non sono stati sufficienti, si procede alla valutazione di alcuni trattamenti chirurgici come l’artroscopia dell’anca, una procedura con cui si cerca di riparare la cartilagine, rimuovendo eventualmente anche l’osso in esubero.

Si può inoltre valutare l’innesto di una protesi di rivestimento, composta da due elementi di metallo che riproducono la rotondità della sala testa femorale.

In altri casi sarà necessario procedere invece con l’artroprotesi totale di anca, effettuata con diversi approcci chirurgici che dovranno essere valutati caso per caso, considerato anche che si tratta di un intervento piuttosto invasivo.

Pubblicato da Anna De Simone il 18 Settembre 2020