Ansiolitici naturali, quali sono quelli più efficaci

ansia

Sono milioni  gli italiani che soffrono di disturbi d’ansia che, in alcuni casi, sociano negli attacchi di panico. Una condizione che rende questo disturbo mentale il più comune in Italia, dove sempre più persone sono alle prese con stati d’animo di paura, preoccupazione e disagio, derivanti dall’apprensione che potrebbe accadere qualcosa di brutto in modo imminente.

I disturbi d’ansia sono caratterizzati da un’ansia persistente, incontrollabile e travolgente. Solo un terzo di coloro che soffrono di ansia grave ricevono un trattamento, mentre molti preferiscono trascurare la propria condizione o ricorrere a dei trattamenti fai-da-te che, però, spesso non fanno altro che peggiorare la situazione.

Dieta e ansia

Il ruolo del cibo nell’ansia è complesso e, ad oggi, non è ancora pienamente compreso. La ricerca sugli animali indica che sia la composizione dietetica che le abitudini alimentari possono influenzare l’ansia, e che a influenzare l’ansia non è solo il cibo che si sta ingerendo, quanto anche le esperienze alimentari precedenti, compresa la dieta assunta dalla madre durante la gravidanza.

In alcuni esperimenti condotti sulle cavie, una dieta ad alto contenuto di zucchero sembra aver aumentato il comportamento ansioso, mentre una dieta ad alto contenuto di grassi ha diminuito tale condotta. Inoltre, l’eliminazione di una dieta ad alto contenuto di grassi e di zuccheri negli animali soggetti ad obesità ha dimostrato di poter aumentare l’ansia. Anche l’alimentazione irregolare può influenzare il comportamento attraverso il suo effetto sugli ormoni.

Rimedi naturali

Mentre i rimedi dietetici non sono provati e i trattamenti farmacologici convenzionali per l’ansia possono essere costosi, difficili da ottenere e avere effetti collaterali negativi, esistono diversi rimedi naturali a base di erbe che potrebbe essere utile sperimentare.

Attenzione, però. Il  fatto che si tratti di rimedi a base di erbe, e dunque totalmente naturali, non deve far passare in secondo il piano il fatto che qualsiasi modifica delle proprie abitudini debba essere pienamente condivisa con il medico.

Valeriana

La radice di valeriana ha dimostrato di poter favorire il sonno e migliorare la qualità del riposo, senza effetti collaterali: è noto che l’insonnia o il sonno di scarsa qualità contribuiscono all’ansia e, dunque, poter ottenere un migliore ristoro può  senza dubbio contrastare gli effetti più pregiudizievoli del disturbo di ansia. Per il sonno sono state suggerite assunzioni di Valeriana officinalis, nella misura di 3 mL 30 minuti prima di coricarsi.

Detto ciò, altri studi hanno scoperto che da 400 a 900 mg al giorno di radice di valeriana in forma di capsula possono essere efficaci quanto il diazepam (Valium) per ridurre l’ansia. Ricordiamo che l’estratto attivo di radice, l’acido valernico, agisce aumentando la produzione del neurotrasmettitore calmante GABA (acido gamma amminobutirrico).

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L’iperico

L’iperico (Hypericum perforatum) è una pianta perenne originaria dell’Europa e di parti dell’Asia, del Nord America e del Sud America. Le cime fiorite sono la fonte dei preparati botanici: da essi si possono estrarre diversi composti diversi, tra cui l’ipericina, probabilmente il composto più studiato. Tuttavia, si ritiene ora che l’iperforina e i composti correlati siano i principali responsabili dell’effetto dell’iperico sull’umore.

Sebbene stata studiata principalmente per il trattamento della depressione, è stata anche trovata in alcuni studi, ma non in tutti, per essere efficace anche per l’ansia, divenendo così utile per la depressione e l’ansia, che spesso co-occorrono. Si ritiene che l’iperico, chiamata anche, più comunemente, come erba di San Giovanni, funzioni aumentando i livelli cerebrali del neurotrasmettitore serotonina e riducendo lo stress infiammatorio e ossidativo.

La maggior parte degli effetti collaterali, come disturbi gastrointestinali, vertigini, disturbi del sonno e mal di testa, sono da lievi a moderati. Tuttavia, non è considerato sicuro per l’uso durante la gravidanza o l’allattamento, e possono verificarsi reazioni di fotosensibilizzazione (ad esempio, infiammazione, arrossamento, prurito) con l’esposizione alla luce del sole, anche se rare.

Le dosi suggerite sono da 2 a 5 ml di estratto tre volte al giorno o una o due compresse da 300 a 450 mg al giorno. Rammentiamo che una meta-analisi del 2017 di studi della durata di 4 a 12 settimane ha scoperto che l’erba di San Giovanni può essere efficace nel trattamento della depressione da lieve a moderata. Ad ogni modo, poiché l’erba di San Giovanni porta il potenziale di interagire con diversi farmaci, è evidentemente utile parlarne con il proprio medico per poter cercare di comprendere quali possano essere le potenziali interazioni presenti o future.

Melissa

La melissa officinalis, o Melissa officinalis L, è riconosciuta come una delle più utili  soluzioni per poter trattare l’insonnia nervosa. Contiene infatti alcune molecole che possono aiutare a fronteggiare adeguatamente l’ansia.

L’assunzione di 2-5 ml di estratto tre volte al giorno4 o 300 mg di estratto di foglie due volte al giorno può migliorare il sonno ed eventualmente alleviare i sintomi dell’ansia. Anche l’aromaterapia con olio essenziale di melissa per poter essere utile: ad affermarlo un recente studio condotto con un confronto con effetto placebo, e dal quale è emerso che può avere un effetto calmante nei pazienti affetti da Alzheimer. Questa erba è inoltre generalmente considerata sicura per l’uso, aprendone pertanto gli utilizzi a una lunga serie di persone.

Pubblicato da Anna De Simone il 11 Maggio 2020