Amalgama dentale: a cosa serve, disturbi e rimozione

Amalgama dentale

L’amalgama dentale può sembrare un tema desueto ma non lo è più di tanto, ci sono persone che si trovano ancora a doverlo gestire e ad ogni modo è sempre bene informarsi sullo scampato pericolo che si è corso. Abbiamo a che fare con i denti, con le otturazioni e le ricostruzioni, come si facevano un tempo.



Amalgama dentale

L’amalgama dentale non è una operazione che si effettua sui denti ma con questo termine si va ad indicare il materiale utilizzato, un composto a matrice metallica che può essere chiamato anche amalgama d’argento. Non facciamoci ingannare da questo nome perché, anche se si cita l’argento, l’ingrediente più presente nella miscela è il mercurio. Per la precisione ecco come l’amalgama è composto. C’è del mercurio (45-50% circa del contenuto totale) e poi il citato argento (~22-32%), lo stagno (~11-14%), il rame (~6-9%) e lo zinco (~2%).

Amalgama dentale: a cosa serve

Questo materiale metallico composito viene, o meglio veniva utilizzato in odontoiatria conservativa per effettuare delle otturazioni oppure delle ricostruzioni dirette. Anche se magari lo avete in bocca, può essere che non ne abbiate mai sentito parlare in questi termini perché nel linguaggio le otturazioni ottenute con questo materiale venivano frequentemente chiamate piombature. Il piombo non è nella “ricetta”, ma sono state soprannominate comunque così, creando parecchi malintesi e facendoci in parte dimenticare la presenza del mercurio.

L’amalgama dentale è stato il principale materiale utilizzato nel campo dell’odontoiatria restaurativa per lungo tempo ma oramai è davvero poco in voga, gli vengono preferite delle alternative. I motivi sono parecchi. Ci sono ragioni estetiche, che più avanti approfondiremo, ma anche l’arrivo di materiali alternativi più performanti.

L’utilizzo di questo materiale ha anche un forte impatto ambientale di cui negli anni ci si è resi conto ma molto più forte è stato l’effetto dell’ipotesi del possibile insorgere di problemi di salute anche legati ai tumori. Questo ha spaventato e ha in un certo senso mandato in pensione l’amalgama dentale.

Torniamo un momento sulle ragioni estetiche per approfondire andando ad indagare su ciò che accade alle vecchie otturazioni realizzate con questo materiale. Con l’andare del tempo molte di esse hanno cominciato ad assumere un colore grigiastro dovuto al processo di corrosione che ha portato alla penetrazione sia dello stagno che del mercurio nelle pareti più interne dei denti. Come potete immaginare, i denti interessati hanno cambiato colore diventando molto meno bianchi, un risultato del tutto antiestetico e sgradito.

Amalgama dentale: disturbi

Oggi può sembrare anacronistico ma un tempo le otturazioni effettuate con questo materiale erano tutto ciò che si potesse desiderare. Senza dubbio mostravano molti vantaggi pratici e costituivano una soluzione economica e veloce per riparare una carie, con un risultato duraturo. Peccato che per la salute del paziente, non c’è alcun vantaggio, anzi, proprio per la presenza del mercurio nella composizione, sono emersi parecchi svantaggi affatto trascurabili.

Non ci dimentichiamo che proprio il mercurio è un elemento molto inquinante per l’ambiente e al contempo anche altamente tossico per l’organismo umano. E’ provato che provoca danni al sistema nervoso centrale e periferico, al cervello, al cuore, ai reni e al sistema immunitario. Non illudiamoci che il mercurio resti “inglobato” nell’otturazione perché come abbiamo visto, con l’andare degli anni l’erosione permette a questo elemento tossico di penetrare nel dente e di entrare così nel nostro organismo, esponendoci a grossi rischi, anche tumorali.

Oggi, consapevoli di questo pericolo, qualcosa si può fare se ai tempi ci è stata effettuata una otturazione di questo tipo. La si può rimuovere e sostituire, un’operazione non del tutto banale ma che vale la pena di affrontare visti i rischi legati al materiale in oggetto.

Amalgama dentale: rimozione

Se si effettua una otturazione oggi, l’amalgama dentale non è tra i materiali proposti, ci si trova più spesso ad avere a che fare con altri tra cui la porcellana, ma non solo. Se invece siamo alle prese con una vecchia otturazione con questo materiale ricco di mercurio, è essenziale procedere alla rimozione e, nel farlo, scegliere una clinica odontoiatrica riconosciuta e specializzata.

Di solito viene utilizzato un aspiratore periorale ad alta portata munito di un sistema di aspirazione a doppio canale con separatore di amalgama collegato, mediante arco porta-diga aspirante. Prima dell’operazione è necessario sottoporsi ad una accurata visita da parte del proprio specialista anche per analizzare puntualmente le otturazioni e il loro stato prima di metterci le mani. Questo vale per tutti i pazienti, un’attenzione particolare è poi richiesta per quelli che sono in stato di gravidanza oppure che sono affetti da patologie particolari.

Amalgama dentale: storia

Un breve salto indietro nel tempo per conoscere quando e come è nata la pratica di utilizzare l’amalgama d’argento come materiale da otturazione. Le prime testimonianze a riguardo arrivano dalla Cina e risalgono al 659 d.C., in occidente lo si trova citato per la prima volta in un trattato del 1528 di Johannes Stocker (o Strockerus) di Ulm.

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Pubblicato da Marta Abbà il 5 Gennaio 2019