Lo si cita così spesso che ormai si è un po’ persa la percezione della grandezza della sua persona ma Albert Einstein è stato ed è un vero genio, una persona che ha sconvolto molte concezioni che per secoli avevano fatto da padrone e ancora oggi molte delle sue scoperte sono alla base di altre scoperte o di tecnologie che rendono la nostra vita molto più semplice e agevole. E’ venuto il momento di raccontare un po’ di lui, non solo dei suoi calcoli ma anche del suo pensiero.
Einstein e tutta la sua ricerca, sono stati riconosciuti anche con un premio Nobel per la Fisica, arrivato nel 1921 con uno studio molto importante svolto nel 1905, intitolato “Elettrodinamica dei corpi in movimento”. Per intenderci è quello studio in cui Einstein spiega per la prima volta da cima a fondo la sua teoria della relatività ristretta partendo da delle riflessioni sulla meccanica classica di Isaac Newton e delle osservazioni sull’interazione fra radiazione e materia. Tra lo studio e il premio conseguito, ci sono state molte altre pubblicazioni tra cui nel 1916 la memoria: “I fondamenti della teoria della Relatività generale”. Einstein stesso lo ha descritto come il suo maggior contributo scientifico.
La data del Nobel, 1921, ci deve far suonare un campanello d’allarme perché siamo negli anni che seguono la prima guerra mondiale, guerra in cui Einstein ebbe il coraggio di criticare pubblicamente il coinvolgimento della Germania nella guerra e fu uno dei pochi. Questo gli costò molte critiche che attaccarono anche le sue teorie scientifiche. Arrivato al potere Hitler, Einstein è costretto a emigrare negli Stati Uniti nel New Jersey e va ad insegnare all’Institute for Advanced Study di Princeton ma non rinuncia a dire la sua e nel 1939 scrive assieme a molti altri fisici una famosa lettera indirizzata al presidente Roosevelt, nella quale viene sottolineata la possibilità di realizzare una bomba atomica.
La lettera segna l’inizio dei piani per la costruzione dell’arma nucleare. Non fraintendete: era definitivamente contro la guerra e si impegnò contro le persecuzioni razziste con tanto di dichiarazione pacifista contro le armi nucleari. Sempre negli Stati Uniti Einstein si spegne a 76 anni nel 1955 mettendo a propria disposizione il proprio corpo di Thomas Stoltz Harvey, un patologo che ne prelevò il cervello per studiarlo assieme ad altri colleghi.
Cosa ci lascia Einstein in eredità? Molte formule un po’ criptiche per chi non mastica la materia a livello universitario, ma non solo questo. Il genio di cui stiamo parlando ha rivoluzionato il mondo della fisica andando a modificare il modo in cui lo interpretiamo. Prima di lui solo Newton aveva lasciato così tanto il segno.
Per comprendere meglio il pensiero di uno dei fisici più famosi e riconosciuti al mondo, ecco qualche frase celebre che ci ha lasciato. Noterete che era un tipo che prendeva posizione senza troppo balbettare.
Ancora non vi basta? Capisco, questo genio è davvero magnetico. Ecco qualche libro per avvicinarsi ancora di più alla sua figura, due di pensiero e uno a fumetti che ne racconta teneramente la vita.