L’agricoltura conservativa pone in primo piano le esigenze del suolo per riuscire a produrre di più sfruttando meno risorse. I vantaggi delle tecniche agricole conservative sembrerebbero molteplici. Gli obiettivi dell’agricoltura conservativa sono:

  • Aumentare l’efficienza irrigua.
  • Migliorare la resa della fertilizzazione con un impiego ponderato degli effluenti zootecnici.
  • Impiegare, in modo mirato, i prodotti fitosanitari per il controllo delle malattie e delle infestanti.
  • Migliorare la resa del suolo.
  • Limitare i rischi ambientali dovuti alla liscivazione dei nitrati, all’erosione e al ruscellamento superficiale.
  • Impedire e/o limitare la perdita di biodiversità.
  • Ridurre progressivamente la lavorazione del suolo con un conseguente risparmio sul carburante e le emissioni di CO2 legate alla macchinazione.
  • Migliorare l’adattamento delle coltivazioni ai cambiamenti climatici.

L’agricoltura conservativa può essere vista come una via di mezzo tra l’agricoltura convenzionale e l’agricoltura biologica. Se nella prima l’unico scopo è massimizzare la produzione, mentre nell’agricoltura biologica si impongono severi divieti, con l’agricoltura conservativa si cercano vie di mezzo in grado di massimizzare la resa minimizzando lo sfruttamento delle risorse.

Nella stessa direzione dell’agricoltura conservativa si muove anche una forma agricola più innovativa e tecnologica, l’agricoltura di precisione.

Agricoltura conservativa in Italia

Campania, Puglia, Veneto… sono molte le regioni Italiane dove si pratica questo approccio agricolo: l’agricoltura conservativa in Italia è una realtà che vuole consolidarsi. Tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016 è stato avviato un bando che ha previsto la distribuzione di 480 milioni di euro (fondi Psr) e ha riguardato 15 regioni e più di 330 mila ettari di terreno.

In Italia non mancano diversi progetti di applicazione per mettere a confronto le rese e le tecniche di agricoltura conservativa con le rese e le tecniche dell’agricoltura convenzionale. Tra i vari progetti ti segnaliamo “HelpSoil” con azioni che interessano la Pianura Padana e molte aree collinari del margine appenninico e alpino. Il progetto HelpSoil coinvolge 20 aziende agricole.

Non solo Nord Italia, l’agricoltura conservativa si trova a suo agio in Italia: nel Lazio non mancano progetti di aziende agricole individuali come “La Castelluccia” che, fin dal 2008, con la tecnica sod seeding riesce a produrre cereali su 1.500 ettari.

Agricoltura conservativa: tecniche

L’agricoltura conservativa si avvale di molte tecniche tradizionali anche se lo scopo è quello di rendere il suolo indipendente e autofertile, riducendone le lavorazioni e soprattutto riducendo al minimo la macchinazione.

Si parla di “lavorazione ridotta” a partire proprio dalla gestione del terreno: l’aratura, nell’agricoltura conservativa è vista come operazione non indispensabile perché energivora e dispendiosa da ogni punto di vista.

La lavorazione ridotta consente di preparare il suolo facendo a meno dell’aratura. Il suolo viene lavorato a profondità non superiori a 15 cm (con l’aratura si arrivava fino a 40 cm). In questo contesto, le macchine agricole impiegate non devono essere mosse da prese di forza o idraulicamente.

Altre tecniche di agricoltura conservativa per la gestione del suolo:

Vertical Tillage

Tecnica agricola che consente la lavorazione del suolo alla profondità di 5-8 cm. Anche in questo caso i macchinari sono meno energivori e soprattutto meno invasivi per il suolo. Le macchine agricole impiegate sono dotate di dischi verticali senza inclinazioni rispetto alla direzione di avanzamento così da non sollevare e rimescolare il suolo.

Strip Tillage

Lavorazione del terreno a bande dalla larghezza massima di 15-20 cm e con una profondità non eccedente ai 15 cm. Le bande lavorate vengono usate per la nuova semina. Le bande non lavorate restano coperte con i residui colturali. Questa tecnica si presta bene alla coltivazione di diversi cereali, mais in primis che necessita di sesti d’impianto con interfila di 70-75 cm. Stesso discorso con la soia e il sorgo.

No Trillage

Mira a riequilibrare gli elementi del suolo. No Trillage o No-Till significa “non lavorazione” si parla anche di semina su sodo o semina diretta. Nel mondo è utilizzata su 120 milioni di ettari che rappresentano il 10% delle terre coltivate.

Ci sono poi altre due tecniche di agricoltura conservativa dette “Decompattamento” (le macchine agricole devono avere ancore che possono lavorare il suolo fino a 35-40 cm. Si tratta solo di un’operazione di soccorso, da eseguire saltuariamente, solo in caso di estrema necessità.

La tecnica cover Corp può essere descritta come una concimazione verde o sovescio. Si tratta infatti di coperture da inserire nella rotazione tra una coltivazione principale e l’altra. Le specie coltivate proteggono il suolo e non sono destinate al raccolto ma lasciate in campo.

Agricoltura conservativa e agricoltura di precisione

L’agricoltura di precisione vede tecniche perfettamente compatibili con l’agricoltura conservativa. Per esempio, in alcune tecniche come Strip Trillage una guida satellitare di precisione può apportare grossi miglioramenti alla pratica agricola. Analogamente, molte tecniche di agricoltura biologica possono essere incorporate nell’agricoltura conservativa in quanto, in entrambe le pratiche la naturale fertilità agronomica è posta in primo piano.

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Pubblicato da
Anna De Simone