Il numero delle persone che in Europa consulta Google per cercare informazioni sulla salute è consistentemente aumentato dal 2011 a oggi. Unico Paese in controtendenza la Germania. Le notizie ricercate dai lettori online sono relative a sintomi e malattie, alimentazione, consigli per migliorare lo stato di salute in generale, etc.
Cosa mangiare a dieta, cosa fare per dimagrire, quale dieta intraprendere per perdere peso sono tra le ricerche che vengono effettuate con maggior frequenza.
Google può rivelarsi un ottimo strumento di informazione anche per quel che è l’alimentazione da seguire per stare bene, i consigli di dieta utili per dimagrire, etc. Dobbiamo però alzare il livello di attenzione sulla fonte presso cui ci andiamo a informare e sull’autore degli articoli.
Nel mio caso sono laureata con lode in Medicina e Chirurgia e specializzata in Scienza dell’Alimentazione all’Università degli Studi di Milano.
I termini maschili usati in questo testo si riferiscono a persone di qualsiasi genere o che si riconoscono in qualsiasi genere.
La parola dieta viene fatta risalire al greco diaita che vuol dire “modo di vivere” o, in alternativa, al latino dies che vuol dire “giorno”. Vale la pena ragionare sul significato della parola dieta per come era all’origine. Questo perché attualmente dieta è un termine usato per indicare un regime alimentare che una persona segue per un certo periodo di tempo, fuori dalla sua normale abitudine alimentare, quando invece, nell’antica medicina greca, la parola dieta stava ad indicare quell’insieme di regole di vita che racchiudevano l’alimentazione, l’attività fisica, l’igiene del riposo, necessarie tutti i giorni per mantenersi in salute. Non era dunque un regime eccezionale, da seguire in un intervallo di tempo per rimettersi in forma, piuttosto una sana norma di vita da realizzare tutti i giorni per stare bene.
Quando si parla di principi di un programma di dieta non si può prescindere dal parlare del tipo di dieta a cui ci si sta riferendo – una dieta ipolipidica differirà nei suoi elementi fondanti da una iperproteica e così via. Volendo però riferirci alla dieta nel suo significato originario e dunque accettare che, a meno di malattie che richiedano regimi dietetici specifici, l’unica dieta valida è quella che, seguita ogni giorno della nostra vita, ci mantiene in salute fisica e psichica, allora possiamo riconoscere alcuni principi essenziali della dieta, che sono:
Seguire questi principi dietetici equivale a sapere cosa mangiare a dieta. Una dieta basata su queste norme è una dieta che, anche in caso di sovrappeso, darà i suoi risultati con pazienza, senza aver fretta di arrivare al peso prefissato.
Siamo poi sicuri che quello sia il giusto peso per noi? Da cosa lo abbiamo dedotto?
Seguendo i principi alimentari sopra elencati, il dimagrimento potrà pur procedere a piccoli passi, ma sarà un dimagrimento che:
Molti di noi, una volta presa la decisione di perder peso, digitano su Google la parola dieta alla ricerca delle diete per dimagrire che al momento vadano per la maggiore, sperando di trovare tra queste quella che faccia al caso loro, per ritmo di perdita di peso, organizzazione della settimana alimentare, gusto personale, impressione di affidabilità dello schema proposto. Qui sotto alcune delle diete più ricercate attualmente su Google:
Dieta fruttariana: a base di frutta, fresca o disidratata, e noci oleose. Può essere molto restrittiva in base alla rigidità con cui si decide di seguirla. Tra la frutta ammessa ricordiamo anche alcuni vegetali che botanicamente sono frutta ma che nell’immaginario collettivo figurano come verdure: zucchine, cetrioli, avocado, pomodori, melanzane, zucca, peperoni. Può sembrare molto sana perché a base di frutta, in verità potrebbe causare grossi squilibri nutrizionali.
Dieta vegetariana: s’intende quel gruppo di diete a cui appartengono le latto-ovovegetariane, le latto-vegetariane, le ovo-vegetariane, le parzialmente vegetariane e le vegane. Possono essere molto restrittive e rigide, causando deficit nutrizionali; sono invece un buono spunto nella loro versione più morbida (quelle parzialmente vegetariane o le latto-ovovegetariane) in cui la carne viene esclusa e vengono inserite più frutta e verdura, noci oleose, semi e legumi.
Dieta Plank: dieta per dimagrire fortemente ipocalorica; del tutto inattendibile ed infondata.
Dieta chetogenica: nata inizialmente a scopo di cura per i bambini affetti da epilessia e i cui attacchi non rispondevano ai farmaci tradizionali. Tuttora utilizzata in ambiente ospedaliero con questo scopo, ma anche come terapia di supporto per altre malattie neurologiche. Usata anche per perder peso, può rivelarsi però molto stressante per l’organismo umano. Necessita di stretto controllo medico.
Dieta proteica: è in verità una dieta fortemente iperporteica, fortemente ipocalorica ed ipoglucidica, cioè a ridotto consumo di carboidrati. Ce ne sono innumerevoli versioni in commercio; riproposta negli ultimi vent’anni in cento salse differenti, senza raggiungere mai l’approvazione della comunità scientifica, né la conferma di quanto prometta. Il calo di peso c’è, ma c’è sempre anche il recupero. Ha fatto il suo corso e non funziona.
Dieta ormonale: promette, attraverso l’alimentazione, l’attività fisica ed alcuni esercizi di meditazione, di modificare il proprio assetto ormonale interno a favore di un migliore stato di salute di tutto l’organismo. Le indicazioni che dà non sono del tutto sbagliate, dà spazio alle proteine di origine vegetale più che a quelle di origine animale, dà indicazioni corrette anche sul sonno: quanto di tutto questo incida sugli ormoni è ancora da dimostrare.
Non è facile rispondere. La dieta per dimagrire è una prescrizione terapeutica, dunque, come qualunque altra terapia, andrebbe prescritta e avvalorata da un medico specialista. Il medico, in base alla storia clinica e allo stato di salute del paziente, imposterà la dieta adeguata e ci dirà se il peso che vogliamo raggiungere è desiderabile e realistico, o meno.
Possa valere per tutti la considerazione che ci sono sul mercato diete da tanto di quel tempo, da tanti di quegli anni, che se si fossero mostrate degne di attenzione da parte della comunità scientifica e di tutti noi, a questo punto lo sapremmo. E invece ogni anno se ne aggiungono di nuove, puntualmente scalzate l’anno successivo da altre inventate ad hoc, che l’anno dopo vengono a loro volta rimosse, per far spazio ad altre nuove diete, o vecchie rispolverate e vendute per nuove, e così via.
Per quanto possa essere confortante pensare di trovare la dieta portentosa che in tre settimane ci faccia dimagrire e ci rimetta in sesto, cerchiamo di essere realistici e di valutare bene cosa ci venga promesso.
Per tutti potrebbero valere alcune indicazioni:
Non è richiesto di iscriversi in palestra, correre tre volte a settimana o fare un’attività fisica sostenuta.
Il punto è che il corpo umano è nato, e si è evoluto nei milioni di anni che ci hanno preceduto fin qui, per consumare calorie attraverso il movimento (la camminata, la corsa) ed il lavoro di fatica, e per assumere meno calorie di quelle che abitualmente venivano consumate. Fino a qualche decennio fa, fino al secondo dopoguerra certamente, molti esseri umani non svolgevano una vita sedentaria né mangiavano adeguatamente tutti i giorni: per lui, a fine giornata, la conta calorica era in genere in difetto, se non a pari. E il nostro corpo, per quanto la tecnologia corra, è rimasto tale e quale.
Quando dunque pensiamo ad una dieta per dimagrire, o a cosa mangiare nella nostra dieta abituale per tenerci in salute, non possiamo prescindere dall’esercizio fisico: per stare bene dobbiamo mangiare bene e muoverci.
Quello che un tempo era la vita abituale oggi è diventato esercizio fisico, mentre la vita abituale è diventata sedentaria.
Camminare fino alla fermata dell’autobus non equivarrà ad un’ora di jogging nel parco, ma se è l’unico movimento che riusciamo a fare in giornata perché la nostra routine quotidiana è serrata, vale la pena mantenerlo ed essere concreti: nella settimana lavorativa è quanto riusciamo a fare, ritaglieremo invece un’attività fisica più mirata nel fine settimana.
Potrebbe interessarti l’articolo correlato: “Per dimagrire è meglio un dietologo, un nutrizionista o un dietista?” in cui Fabiana Pompei spiega la differenza tra le tre figure professionali indicando quale sia la figura migliore per dimagrire nelle diverse situazioni.