Coltivare carciofi: semi, cure, consigli, potatura e raccolta

coltivare carciofi

Coltivare carciofi: istruzioni sulla coltivazione del carciofo. Quando potare i carciofi, varietà, semi e caratteristiche della pianta.


Coltivazione dei carciofi in Italia

Coltivare carciofi è possibile un po’ su tutto lo stivale. Le zone più indicate alla coltivazione del carciofo sono quelle che presentano un clima invernale mite e secco. Se abitate nell’Italia settentrionale, nel paragrafo dedicato alla raccolta del carciofo indichiamo una varietà più adatta alla coltivazione in questa zona climatica.

Non tutti sanno che l’Italia è il maggior produttore di carciofi al mondo e la quasi totalità della produzione di carciofi viene venduta e consumata nei confini del Bel Paese. Insomma… il carciofo può essere considerato un prodotto tipico italiano!

Semi di carciofi

Per iniziare a coltivare carciofi potete acquistare piantine già sviluppate presso i garden center oppure acquistare dei semi da far germogliare. I semi si possono comprare nei negozi specializzati oppure sfruttando la compravendita online. Per completezza vi segnaliamo la pagina ufficiale Amazon dedicata al giardinaggio dove potrete trovare i semi di diverse varietà di carciofi; per i prezzi e le varietà disponibili vi basterà consultare questo link.

Coltivare carciofi, consigli

Nel coltivare carciofi in piena terra è indispensabile provvedere alla lotta alle infestanti: la sarchiatura del terreno è importante per migliorare la captazione dell’acqua piova e per interrare eventuali concimi organici.

In caso di mancate precipitazioni, è necessario provvedere a irrigazioni regolari per mantenere un terreno fresco e umido.

Nelle zone di montagna o collinari, nel periodo invernale si può rinunciare alla produzione. In pratia dovrete potare, o meglio, recidere la pianta alla base della vegetazione ma senza incidere sui rizomi. Rinunciando alla produzione invernale vi assicurerete un raccolto tardo primaverile o estivo. I carciofi, in questo caso maturano più tardi e sono detti “fuori stagione”.

Per tutte le istruzioni sul periodo d’impianto e le cure da destinare alla coltivazione vi invitiamo a leggere la pagina: Carciofi, come e quando seminarli.

Raccolta carciofi: quando si fa

Il periodo del raccolto varia in base alla varietà coltivata e anche in dipendenza alla potatura. Vediamo tutti i dettagli.

Il carciofo catanese è il primo a produrre capolini e quindi il raccolto va da ottobre a metà primavera. Questa pianta produce carciofi di taglia media, cilindrici e di forma allungata.

Il carciofo spinoso sardo presenta brattee esterne verdi orlate di violetto. Si raccoglie un mese dopo rispetto al carciofo catanese e quindi da  il raccolto inizia dal mese di novembre.

coltivare carciofi

Il carciofo romanesco primaverile è quello più popolare, soprattutto tra le coltivazioni del centro Italia. Produce grossi capolini che comunemente sono chiamati mammole. Qui il raccolto è primaverile.

Il carciofo violetto di Toscana è molto coltivato nel Centro Nord. Si tratta di una varietà a raccolta tardiva. I capolini sono più piccoli, sodi e di forma ovoidale.

Quanti carciofi produce una pianta

Non è affatto facile fare una stima circa la produzione di una singola pianta. Molto dipende dallo sviluppo vegetativo e dalla varietà della pianta in questione.

In più, la quantità di carciofi che produce una pianta è indirettamente proporzionale alla grandezza.

Per produrre carciofi più grandi, infatti, il segreto è limitare il numero di capolini per ogni pianta lasciandone da otto a dieci e raccogliere in modo scalare. In questo modo, è vero che la pianta produrrà solo 8 – 10 carciofi ma saranno di taglia grande, più teneri e aromatici.

In più, il primo carciofo pronto per il raccolto è definito “di testa” perché si sviluppa sul fusto principale e in posizione terminale. Il carciofo di testa rappresenta il capolino dominante, sarà il primo a essere raccolto (è più precoce). Il capolino dominante è più tenero, quindi più facile da cucinare e anche più saporito… in gergo è chiamato mammola e nella vostra coltivazione dei carciofi nell’orto, dovrà avere un trattamento speciale… quando finirà nel piatto!

Parassiti dei carciofi

I carciofi possono essere attaccati da diversi parassiti: gli afidi sono particolarmente aggressivi e possono infestare sia la base dei capolini del carciofo che il loro peduncolo. Decisamente dannosa può essere anche la depressaria dei capolini, un lepidottero, così come la vanessa cardui.

Le foglie dei carciofi possono essere attaccate anche dalle larve e dagli insetti adulti di Cassida deflorata, un coleottero presente soprattutto nelle zone meridionali del nostro paese.

Le larve minatrici sono mosche che si insediano nella nervatura principale delle foglie danneggiandole quando si riattivano in primavera.

Per difendersi dalle larve minatrici esistono tecniche di difesa biologica risultano particolarmente utili perché questo tipo di insetti tende a resistere alle fitotossicità dei pesticidi. “Autorizzato” anche in agricoltura biologica, uno dei prodotti più consigliati ed efficaci è quello disponibile anche su Amazon: il Solabiol Insetticida Success Bayer Natria Bio.

Pubblicato da Anna De Simone il 9 Giugno 2020