Terremoti: gli strumenti early warning del CNR

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Terremoti e strumenti per supportare le attività di soccorso, a poche ore e alla lunga. A seguito del recente episodio nel centro Italia torna l’attenzione sull’urgenza di sviluppare modalità sempre più innovative ed efficaci per affrontare le emergenze. Il costante e serio lavoro di ricerca del Cnr-Imaa, grazie anche alla collaborazione con alcune imprese sensibili, tra cui AlienData e Tom Tom, fornisce tre strumenti early warning.



Si tratta di tre nomi oggi nuovi (Maplite, GeoSDI ed Eware) ma che impareremo ad amare e rispettare, perchè ci permetteranno di capire meglio cosa accade e come intervenire minimizzando i danni, sia umani, sia ambientali ed economici.

Nulla di marziano o da nerd ma strumenti early warning utili e pratici, basati sul fatto che, guardando le mappe aggiornate della “catastrofe” sia possibile contribuire al meglio e, a volte, in prima persona, all’invio di informazioni dai luoghi. Tutto con una app, facile e alla portata di mano anche quando si è nella confusione e nella tragedia in corso.

Gli strumenti early warning mettono a disposizione anche una console on line che, se consultata, avverte quando viene rilevato un nuovo sisma. Non solo, questo strumento, che poi presenterò in modo più approfondito, si comporta in modo identicamente utile anche in caso di incendi e allerte meteo, raccontando in modo multimediale ciò che accade nei dintorni del luogo al centro dell’evento appena accaduto fornendo anche preziosi aggiornamenti sulle condizioni climatiche minuto per minuto e informazioni sugli abitanti dell’area interessata.

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Terremoti: una mappa interattiva

Ce ne sono da consultare, e anche in modo utile e piacevole, a scopo turistico, ma in caso di terremoti le mappe interattive sono uno degli strumenti early warning più efficaci per facilitare i soccorsi e lo scambio di informazioni tra i vari tutti organismi coinvolti. Ciò vale non solo per i terremoti, ma anche per altri tipi di emergenze che ci si trova a gestire.

Pur essendo territori “noti e stra-noti” da chi tutti i giorni ci vive, a maggior ragione per chi quotidianamente ci svolge attività di soccorso, quando accade una catastrofe si registrano quasi sempre notevoli alterazioni che coinvolgono e stravolgono la geografia. La “nostra solita zona” non è più la stessa e non solo dal punto di vista paesaggistico, ma in primis sul lato logistico. Restiamo all’esempio dei terremoti: strade, edifici, infrastrutture, reti di servizi ne vengono sicuramente danneggiate e le operazioni di soccorso alla popolazione non possono non tenerne conto.

Una mappa interattiva realizzata con gli innovativi strumenti early warning del Cnr permettono in modo veloce e affidabile di ricostruire la nuova morfologia del territorio, individuando – passo essenziale è i punti di accesso alle aree colpite e quelle dove mezzi e persone si sono radunate. Anche la autorità locali possono pianificare i propri Piani di Protezione Civile nell’immediato consultando le mappe interattive.

Ora vedremo come proprio gli strumenti early warning creati dal Cnr, GeoSDI tra tutti, sono in grado di produrre queste preziose interattive in modo che siano anche interoperabilità. Ciò significa che tutti i soggetti coinvolti nella gestione dell’emergenza possono consultarle, contribuire a renderle il più precise possibili e fa sì che il quadro della situazione sia chiaro il prima possibile.

La mappa che è stata realizzata per il recente terremoto nel centro Italia è frutto del lavoro effettuato dal laboratorio GeoSDI dell’Istituto di metodologie per l’Analisi ambientale (Imaa) del Cnr, afferente al Dipartimento scienze del sistema Terra e tecnologie per l’ambiente da anni attivo a supporto del Dipartimento della Protezione Civile (DPC).

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Terremoti, gli strumenti early warning: Maplite 

MapLite è uno dei tre strumenti che il Cnr sfoggia e permette di navigare una mappa aggiornata in modo rapido e senza dover essere per forza degli abilissimi utenti di smartphone. Sempre con MapLite è possibile anche condividere ciò a cui stiamo assistendo, se siamo in una zona in emergenza, e che riteniamo possa essere utile. Basta catturarne l’immagine e condividerla sui social network o, se si preferisce, via e-mail.

Proprio grazie a MapLite a seguito del recente terremoto, è stato possibile per i tecnici realizzare al volo mappe interattive integrando dati dalla rete sismologica nazionale dell’Ingv con foto aeree pre e post sisma, rilievi fotografici geolocalizzati mediante smartphone e altri utili dati. L’aggiornamento con MapLite è costante e corale e le mappe possono anche essere inserite in pagine web di altri siti e portali.

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Terremoti, gli strumenti early warning: GeoSDI 

In questo caso abbiamo in mano una app che concorre a facilitare l’aggiornamento in tempo reale delle mappe della Protezione Civile: chi è sul posto, e ha uno smartphone Android con Gps e camera fotografica, può rendersi utile facendosi punto di riferimento. Un semplice abitante, quindi, si trasforma in un terminale che invia immagini e dati con riferimenti spaziali e cronologici precisi.

Grazie a GeoSDI e alla buona volontà di ciascuno, crolli, danneggiamenti e altre situazioni di difficoltà possono essere segnalati nel modo migliore. Se poi c’è una buona copertura WiFi libero, è presto fatto. Questa app in arrivo dal laboratorio GeoSDI del Cnr, è scaricabile da Play Store e da spazio a segnalazione di una strada non praticabile come alle richieste di aiuto o ai servizi disponibili: farmacie, luoghi per l’ospitalità e soccorso animali

 

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Terremoti, gli strumenti early warning: Eware

Questa è una console di monitoraggio multi rischio per l’Early Warning. Eware sta per Early Warning and Awareness of Risks and Emergencies, è un sistema di allarme precoce per la prevenzione, la mitigazione e la valutazione dei disastri, siano essi terremoti, incendi, o eventi meteorologici.

L’obiettivo con cui i laboratori del Cnr l’hanno voluta creare è quello di facilitare la risposta umanitaria e governativa in modo che ogni sfortunata occasione sia sempre più facilmente gestibile la situazione, Eware è semplice e accessibile a tutti, tutti quindi possono avere una conoscenza precoce di dove accade un particolare evento e anche di quanto sono vulnerabili le strutture coinvolte.

Questa consapevolezza a tempo zero e ad ampio raggio permetterà di minimizzare l’impatto di un disastro su economia, ambiente e, prima ancora, sulla popolazione. Per una tale efficienza, Eware attinge a numerose fonti di dati: quelli NASA satellitari, previsioni meteo, reti sismiche globali. Inoltre si basa su meccanismi, programmabili, in grado di rilevare le criticità e valutare il superamento di soglie, inviando poi avvisi ai responsabili della gestione delle emergenze.

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Pubblicato da Marta Abbà il 4 Settembre 2016