Insufflaggio: significato e prezzi

insufflaggio

Insufflaggio, un nome che suona tecnico e potrebbe farci smettere subito di leggere, se non fosse che perderemmo l’opportunità di conoscere quella che potrebbe essere la soluzione per la temperatura e il dispendio di energia che regnano nel nostro appartamento.



Insufflaggio: significato

Quando si realizza l’insufflaggio si realizza nella pratica una specie di “pannello isolante virtuale” sfruttando la camera d’aria esistente e l’effetto è molto simile a quello che otterremmo se facessimo un cappotto termico. Molto simile e non identico perché va precisato che l’insufflaggio non è così efficace come il suo concorrente quando si tratta di problemi inerenti i ponti termici, ciò non deve però farci scartare questa opzione a priori, visto che questa soluzione è realizzabile in modo rapido e a prezzo basso, ma isola l’appartamento mantenendolo abitabile.

Gli insufflaggi sono a tutti gli effetti una soluzione facile, economica ed energicamente efficiente, non nuova ma che molti hanno scordato. Forse è anche per questo che è interessante approfondire questa opportunità che potrebbe incoraggiare molti a fare interventi di isolamento delle strutture verticali opache, ad oggi molto rari anche se in verità sono quelli che garantiscono un migliore risultato e una migliore durata nel tempo.

Per capirci, mi riferisco ai cappotti termici e di isolamento, trascurati da chi invece opta oggi per la riqualificazione degli infissi non essendo al corrente del fatto che otterrà un risultato meno duraturo.

Insufflaggio pareti

Non è automatico che, avendo la casa piena di pareti, si possa realizzare l’Insufflaggio, una pratica da evitare infatti se notiamo delle crepe o delle infiltrazioni d’umidità. Un’altra precauzione da tenere presente riguarda il controllo per rilevare la presenza di eventuali ostruzioni: potrebbero impedirci di riempire in modo omogeneo l’intercapedine. Proprio per questo è meglio che ogni volta che realizziamo un foto, guardiamo se tutto è a posto o qualcosa ostacolerà l’Insufflaggio.

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Insufflaggio: intercapedine

L’insufflaggio rigurda l’intercapedine perché è proprio in questa zona che inseriamo il materiale isolante dopo i fori “test” per assicurarci che non ci siano ostruzioni. Di solito se ne fanno sulle pareti perimetriali di un appartamento di diametro di 5-10 centimetri ogni 1,5 metri, a circa 50 centimetri dai pavimenti e dai soffitti.

Possiamo scegliere di procedere dall’interno o dall’esterno, dipende molto dalla posizione dell’appartamento e dalle condizioni al contorno, oltre che dal tempo che abbiamo. C’è poi una macchina per l’insufflaggio che si occupa di introdourre il materiale isolante nell’intercapedine, a noi tocca solo coprire il foro con dello stucco.

Insufflaggio polistirolo

Finora abbiamo parlato di “materiale isolante”, perchè di volta in volta è necessario valutare quello che fa al caso, a alla casa, nostra. Dipende da alcune caratteristiche tecniche dell’abitazione e da quelle naturali del materiale che ci viene proposto. Quando si compie questa scelta, oltre a badare all’efficienza e al prezzo, è bene guardare quanto il materiale che vogliamo metterci attorno sia impattante per l’ambiente. Possiamo farci consigliare da un esperto in bioedilizia.

Il polistirolo è una delle scelte più comuni ma non certo la migliore, oltretutto non va affatto bene se abbiamo in casa delle canne fumarie, possiamo optare anche per le fibre di cellulosa inertizzate e riciclate da materia prima seconda: una scelta molto più green.

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Insufflaggio sughero

Non sono finite qui le opzioni per l‘Insufflaggio a nostra disposizione, possiamo anche pensare di realizzarlo con il sughero o con la perlite, con la lana di vetro in fiocchi prodotta dal riciclo del vetro, oppure la lana di roccia, o con l’argilla espansa. Per sughero si intendono i granuli di sughero e senza dubbio sono una buona idea ma non procediamo prima di aver ben approfondito con dei tecnici, le caratteritiche dei materiali e dell’abitazione su cui vogliamo fare dei lavori.

Insufflaggio cellulosa

Un’altra idea per l’Insufflaggio è quella relativa all’impiego della cellulosa o meglio di quell’isolante naturale fatto con fibre cellulosiche che si può ottenere da semplice carta di giornale riciclata. Chi ha scelto questa via, pare soddisfatto del calore che può godere tra le pareti di casa, post-Insufflaggio.

Insufflaggio fai da te

Uno dei vantaggi dell’Insufflaggio sta nel fatto che, essendo piuttosto semplice, può anche essere realizzato “fai da te” e ce ne sono esempi che raggiungono alti livello di efficienza. Non è necessario essere del mestiere e neppure avere a casa una macchina per insufflaggio: può essere noleggiate e chissà che nei prossimi anni verrà prevista una detrazione per le spese di fa da sé lavori per aumentare l’efficienza energetica della propria casa contribuendo ad abbattere le emissioni di CO2.

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Insufflaggio: prezzi

I costi di un intervento sono sempre un problema, che sia di Insufflaggio o di altro, perché bisogna sostenerli ma ancora prima bisogna saperli valutare inserendoli in un contesto che guardi ad orizzonti temporali piuttosto lunghi.
Il costo dei cappotti termici esterni nei condomini, ad esempio, spesso ci scoraggia, l‘Insufflaggio ha come vantaggio il fatto che può essere realizzato anche in un singolo appartamento anche se i vicini di casa non sono d’accordo oppure optano per altre soluzioni indipendenti.

Per fare un esempio di prezzi per l’Insufflaggio possiamo considerare circa 100 metri quadrati calpestabili di appartamento con tre lati “esterni” che richiederebbe 10 metri cubi di materiale isolante. Se scegliamo l’isolante di fibre cellulosiche potremmo spendere poco più di 2.000 euro e si può anche applicare la detrazione del 65%, che ci aiuta ad andare in pareggio prima.

Le spese di manutenzione sono quasi nulle, una volta fatto l’Insufflaggio, dura per molti anni, quasi per sempre. Quando stimiamo i costi, un parametro di cui tenere presente e che può sfuggire, quando si pensa alla quantità di materiale da inserire, è la larghezza dell’intercapedine che non è standard ma può variare perfino da 5 cm a 25.

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Pubblicato da Marta Abbà il 18 Novembre 2016