Asino: carattere, razze e alimentazione

asino

Asino, non a scuola ma nel verde, nella natura o in fattorie. Troviamo questo mammifero, dell’ordine dei Perissodattili, della famiglia degli Equidi, chiamato anche Asinus Domesticus, anche in centri di Pet Therapy. Non ha nulla da invidiare, quanto ad efficacia, forza e resistenza, al cavallo, da cui si differenzia per vari motivi. Ad esempio è più basso l’asino, e ha la testa pesante, labbra grosse e orecchie lunghe. La groppa di questo quadrupede è stretta e spiovente ma gli arti scendono sottili e asciutti. Il pelo anche solo alla vista è diverso da quello di un cavallo, meno abbondante e più grossolano, come anche la criniera. E non ci vuole un orecchio da musicista per accorgersi che il raglio dell’asino è unico, ben riconoscibile e molto rumoroso.



Asino: carattere

I luoghi comuni hanno appiccicato a questo animale l’etichetta di animale testardo, irragionevole e anche un po’ tonto, ma non è affatto vero. Sono luoghi comuni da “scalciare” perché questo equino ben lungi dall’essere cocciuto, stupido o pigro, è semplicemente e un tipo lento nei movimenti, paziente e con un carattere controllato.

Può sembrare scontroso, ed invece basta superare quel minimo di diffidenza che mostra e poi sarà lui a dimostrarsi socievole, mite, ma amante della compagnia sia nostra di altri asini, sia di altri animali che non possano costituire per lui un pericolo. Perché è un tipo mite ma molto prudente.

asino

Asino femmina

La femmina ha un plus valore rispetto al maschio. Non si tratta di una questione femminista, ma semplicemente biologica: è lei che fa il latte e il latte di asina da sempre è apprezzato sia per le sue doti medicamentose sia per la sua alta digeribilità.

Non è sfuggito, questo aspetto, agli allevatori che hanno infatti rivalutato l’asina preferendola ad altri animali per il latte che può produrre. Grazie alla sua particolare composizione, infatti, rispetto a quello di vacca, pecora e capra, è molto più simile al latte materno umano.

Tornando alla vita dell’asina, e non vedendola solo come mera produttrice di latte, va detto che ha il primo ciclo di calore ad un anno di età e la sua gravidanza dura 365 giorni.

Asino: razze

Abbiamo parlato di allevamento per la produzione di latte d’asina, ma storicamente, questi animali venivano apprezzati soprattutto come compagni di combattimento. Tempo fa infatti si vedevano i muli da destinare all’esercito, solitamente si trattava di razze come quelle degli asini di Martina Franca, il Ragusano e quella francese Poitou.

L’asino domestico discende dal selvatico africano (Equus asinus africanus) che abitava sulle coste dell’Africa orientale-settentrionale e tuttora vive in Siria, Mesopotamia, Afghanistan, Persia e Russia. Ne sarebbero poi derivate due specie ma solo una ha resistito e ci regala oggi l’Equus asinus taeniopus, alto circa 1,25 metri al garrese, vive vicino al mar Rosso ed anche in Ogaden ed in Dancalia.

I primi asini addomesticati sono stati quelli della Numidia, in Europa sono arrivati nel Neolitico mentre in Asia convivono con altre specie equini molto simili come l’Ermione (Equus hermionus) e l’Onagro (Equus onage).

Asino: alimentazione

Non è testardo, ma non è nemmeno pretenzioso ed esigente. Non si impunta nemmeno sul menù questo mite animale che pascola e bruca. L’importante è che non resti senza erba o fieno anche se non nasconde di avere una forte preferenza per quello tardivo o di secondo taglio. La paglia va bene per sfamarlo, ma va integrata con il sale minerale per equini da leccare e con dell’acqua.

asino

Asino sardo

Si parla tanto di Asino sardo che sembra quasi una figura mitologica, invece è solo antica perché da secoli questo animale popola l’isola. I sardo-punici hanno iniziato a prendere sul serio l’attività di allevamento sia per usarlo poi nei campi, sia per il trasporto.

A rendere inconfondibile il Sardo, sono alcuni particolari che saltano agli occhi anche ai non esperti: una riga mulina crociata, un mantello sorcino più chiaro sull’addome, delle buffe occhiaie e in generale una taglia “S” rispetto ad altri asini italiani.

Girando la Sardegna possiamo sentirlo chiamare burriku, nelle regioni meridionali, poleddu e ainu, in Barbagia e nel Goceano, e molente, per via del suo utilizzo legato alla macina del grano. Il carattere del Sardo è piuttosto simile a quello degli altri suoi colleghi, lui però è particolarmente vivace e rustico, infatti è noto per essere adatti alla soma, così noto che anche all’estero ce lo invidiano.

asino

Asino che ride

E’ una battuta, un modo di dire, ma come spesso accade, un fondo di verità esiste dietro quelle che sembrano frasi fatte. Anche in questo caso, asino che ride, ci ricorda come questo animale sia uno dei più adatti per la pet therapy.

Si chiama in onoterapia, quella con gli asini, ed è una tecnica basata sulle caratteristiche fisiche e comportamentali dell’asino, particolarmente adatte per la riabilitazione e la cura degli handicap, ma per chi si trova a non riuscire a superare problemi di relazione e socializzazione. C’è l’Asino che ride, e che aiuta.

Asino disegno

asino

Articoli correlati che possono interessarvi:

Pubblicato da Marta Abbà il 7 Dicembre 2020